martedì 21 giugno 2011

La Rai conferma i programmi Ira di Gabanelli: «Vado dall'avvocato»


Battaglia legale sulla bozza di contratto che secondo
la giornalista non offre tutele. Serie tv al posto di Santoro

Serena Dandini con Vauro alla festa  Fiom
Serena Dandini con Vauro alla festa Fiom
ROMA - Signore e signori, vi presentiamo il programma «che ancora non c'è». Nel materiale stampa distribuito ieri alla presentazione dei palinsesti Rai agli inserzionisti pubblicitari Sipra, nell'opuscolo Raitre a pagina 2 si parla chiaro. Tra i programmi definiti «di punta» dalla rete diretta da Paolo Ruffini ci sono «Report» (si specifica lo share medio del 13,04%, con un aumento rispetto alla scorsa stagione di 0,75 e 3.301.000 spettatori) e «Parla con me» (share medio 8,22%, +0,61%, 1.277.000 spettatori). Peccato che i contratti, rispettivamente con Milena Gabanelli e Serena Dandini, non siano stati ancora firmati. Anzi, sembrano in altissimo mare.
DANDINI E GABANELLI - Per quanto riguarda Dandini, alla società produttrice «Fandango» (con cui la conduttrice lavora in esclusiva) dicono ciò che già sostenevano alla fine della settimana scorsa. Cioè che la documentazione tecnica è nelle mani del direttore generale Lorenza Lei. Che i costi industriali sono rimasti quelli dello scorso anno. Ma che da Viale Mazzini non sono ancora arrivate risposte di alcun genere. Ancora più complessa la vicenda Gabanelli. La conduttrice di «Report» ha respinto venerdì una bozza di contratto che lei definisce «irricevibile», priva della clausola della cosiddetta «manleva» con cui la Rai assicura di farsi carico di ogni possibile contenzioso legale. Ieri Gabanelli ha aggiunto solo un particolare molto eloquente: «Per la prima volta nella mia vicenda Rai, mi sono affidata a un legale. Fino a oggi mi sono sempre mossa da sola. Ma adesso mi sembra che il gioco sia più complicato. Meglio appoggiarsi a un avvocato».
I DIRITTI DI FERRARA - Il consigliere Rai di area Pd, Nino Rizzo Nervo, attacca: «Alla Gabanelli si chiede di rinunciare alla tutela legale da parte della Rai. Eppure è la stessa assicurata molto giustamente ai giornalisti interni Rai, ai direttori di testata. Se passasse la richiesta alla Gabanelli, si creerebbe un assurdo precedente e i giornalisti interni Rai potrebbero rinunciare alle inchieste più delicate, perché «pericolose» in un'azienda pronta a cambiare opinione in materia contrattuale». E poi, aggiunge Rizzo Nervo, c'è un altro punto: «Mi chiedo perché dalla Gabanelli si esiga la rinuncia alle stesse garanzie che sono state assicurate nel contratto di Giuliano Ferrara. E aggiungo, a scanso di equivoci, molto giustamente. Il diritto alla tutela deve rimanere un diritto, ma uguale per tutti. Noto che l'ex direttore generale Mauro Masi con la mano sinistra ha sempre cercato di negare a Gabanelli questa sicurezza mentre, con la mano destra, la sottoscriveva per Giuliano Ferrara. La questione «Report» assume contorni preoccupanti alla luce delle recenti vicende giudiziarie, penso al ruolo del signor Bisignani e alla percezione di un'azienda di servizio pubblico eterodiretta soprattutto sui contratti più politicamente «sensibili».

IL CAPITOLO RAIDUE - Lunedì il direttore Massimo Liofredi ha dovuto «firmare» un palinsesto privo di Michele Santoro. Ciò significa nessun approfondimento giornalistico in prima serata. E la rinuncia a un appuntamento che, nella stagione scorsa, ha garantito 15,5 milioni di euro di pubblicità e ha chiuso a una media stagionale del 21% di share in una rete che naviga, sempre in media, sull'8-9%. Liofredi il 14 giugno ha manifestato la sua preoccupazione in una lettera a Lorenza Lei: «Le modalità con cui è stata cancellata la trasmissione "Annozero", senza nessun preavviso, sono state tali da non consentire di studiare per tempo formule e soluzioni alternative». Per ora al posto di «Annozero» è prevista la serie «Criminal Minds», ma il problema della Rai è ora intercettare il pubblico «in libera uscita» da una trasmissione di approfondimento giornalistico che ha chiuso l'ultima puntata col 32,29% di share e un ascolto medio di 8 milioni e 839 mila telespettatori, con punte di nove. Resisterà Raidue nell'oceano degli ascolti? Sicuramente se ne parlerà oggi alle 14 in commissione di Vigilanza, convocata per volere del presidente Sergio Zavoli per ascoltare sia il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, che il presidente Paolo Garimberti.

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